Crisi buddista del Vietnam

Crisi buddista
parte della Guerra del Vietnam
Statua di Thích Quảng Đức
Data1963 - 1966
LuogoVietnam del Sud
Esitorepressione violenta dei religiosi e morte di Ngô Đình Diệm
Schieramenti
Comandanti
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Monaci buddisti vietnamiti

La crisi buddista del Vietnam fu un periodo di tensione politica e religiosa in Vietnam del Sud tra maggio e novembre 1963[1] e nel 1966, caratterizzato da una serie di atti di repressione da parte del governo sudvietnamita e una campagna di resistenza civile, nonviolenta, guidata principalmente da monaci buddisti, guidati dal monaco Thich Tri Quang[2][3]. Le amministrazioni americane di Kennedy, nel 1963 e di Johnson, nel 1966, erano contrarie a un impegno di forze militari, per reprimere le rivolte, perché ciò influiva e bloccava la guerra del Vietnam in corso.

La crisi precipitò nella città di Hué, sede dell'arcivescovato, l'8 maggio 1963: una sparatoria della polizia uccise nove civili inermi, che protestavano contro il divieto di esporre la bandiera buddista. La crisi si aggravò per responsabilità del presidente sudvietnamita Ngô Đình Diệm che non volle sospendere le aggressioni ai buddisti, malgrado i molteplici avvisi di John Fitzgerald Kennedy, che gli consigliava di rappacificarsi e di convivere civilmente, altrimenti avrebbe ritirato il suo appoggio alla dittatura del presidente Diem[4]. Diem rispose intensificando le rappresaglie e l'amministrazione Kennedy, alla fine, sospese gli aiuti al presidente sudvietnamita Ngô Đình Diệm. Questo fu un segnale forte per i generali dell'Esercito della Repubblica del Vietnam del Sud, guidati da Dương Văn Minh, che praticamente progettarono un colpo di Stato ed eseguirono l'assassinio di Diem, il 2 novembre del 1963[5].

Dopo il colpo di Stato, il Vietnam del Sud divenne ancor più instabile. I generali erano poco esperti di questioni politiche ed erano ancora più corrotti e inefficienti di Diem. Su questa base i buddisti iniziarono, il 12 marzo 1966, una nuova protesta capeggiata dal monaco buddista Thich Tri Quang, che chiedeva un governo civile del paese ma quando si trasformò in rivolta, venne soffocata nel sangue dal colonnello Nguyen Ngoc Loan[6].

  1. ^ Karnow. Capitolo settimo. La fine di Diem. pag. 156-189.
  2. ^ (EN) Pentagon Papers. Volume IV.B.5. The Buddhist Crisis: May 8 - August 21. pag. 4.
  3. ^ (EN) Adam Roberts. Buddhism and Politics in South Vietnam, The World Today, Royal Institute of International Affairs, London, vol. 21, no. 6, June 1965. pp. 240–50.
  4. ^ Schlesinger. Capitolo 34.3. I Buddisti. pag. 989.
  5. ^ Schlesinger. Capitolo 34.5. La caduta di Diem. pag. 999.
  6. ^ Fitzgerald. Capitolo 8. La crisi Buddista. pag. 270-284.

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